Un’ondata di maltempo che ha creato problemi in tutta la provincia, in particolare a Cordignano dove il centro è stato sommerso dal Meschio allagando scantinati, problemi anche a Colle Umberto.

Analisi dell’evento e interventi del Consorzio Piave nell’area interessata dall’esondazione del fiume a Colle Umberto e a Cordignano.

Lo scarico in cava Merotto dal fiume Meschio è stato aperto sabato 5 dicembre alle ore 11:30 dopo la verifica dei livelli in aumento del Meschio e abbondantemente prima di quanto verificatosi a Cordignano.

La presa dal Meschio è presidiata da una paratoia ed è nata per derivare portate limitate dell’ordine di 500 l/s per alimentare la cava con funzioni, a titolo sperimentale, di ricarica della falda. Era stato previsto alla presa anche un piccolo sfioratore laterale, lungo 5 m circa, che entra in funzione solo quando il livello del Meschio supera la sua quota di sommità ma, date le dimensioni, consente di scaricare in cava al massimo 4-5 mc/s.

Inizialmente la portata prelevata era bassa, è aumentata durante la notte per effetto della piena del Meschio, ma i livelli riscontrati e le dimensioni dell’opera non potevano consentire di prelevare più di qualche mc/s, insufficiente a ridurre la piena a valle, che probabilmente misurava valori 20 volte più alti. Va rilevato che il picco di piena è stato molto repentino sia nell’aumento che nella diminuzione, a causa di un apporto piovoso molto concentrato ed intenso su terreni già saturi, misurato tra le 2:30 e le 3 della notte stessa nei bacini collinari, di circa 40 mm in meno di un’oraIl livello a Cordignano è aumentato di 3,10 in un’ora ed è diminuito di 2 m nelle due ore successive.

Va anche precisato che la derivazione verso la Cava Merotto è posta a monte dei principali affluenti in sinistra idraulica del fiume Meschio, tra cui il Friga ed il Carron subito a monte di Cordignano, i quali hanno portato a loro volta un incremento molto rilevante e incisivo alla piena del Meschio, da lì a valle.

Il -Consorzio Piave finanzia col proprio bilancio, che comprende anche i contributi dei consorziati, solo l’esercizio e la manutenzione delle opere affidate: il fiume Meschio non è tra queste. Ciò nonostante, il Consorzio, attraverso la propria struttura tecnica, ha progettato e realizzato nuove opere, finanziate con fondi regionali o statali, che hanno dato un importante contributo alle aree collinari in sinistra Piave. Tra questi la Cava Merotto stessa, che è stata collegata al canale irriguo Emanuele Filiberto per scolmare le portate che affluiscono al canale durante gli apporti temporaleschi estivi.

Ma anche la Cassa Fossadella, terminata nel 2018 in comune di Colle Umberto, che mette a disposizione un volume di 25.000 mc di laminazione al torrente omonimo, che più a valle transita per S. Vendemiano e affluisce al Codolo e infine al Monticano. I fondi, regionali, ammontavano a € 500.000. Solo una piccola parte del Comune di Colle Umberto è inclusa tra i consorziati e all’interno del perimetro di contribuenza consorziale.

Infine grazie ai recentissimi finanziamenti “Vaia”, sono già state appaltate due casse d’espansione lungo il torrente Codolo e affluenti, a difesa di San Fior e Codognè, per € 2.800.000. I lavori partiranno a gennaio 2021.