Il test rileva la relazione tra il fiume Piave e i fiumi di pianura

Si è conclusa lunedì sera la Sperimentazione sul deflusso ecologico e sono state riaperte le derivazioni dal Piave, che sono tornate ad alimentare i fiumi di Pianura.

Sono una decina i punti di misurazione in cui è stata verificata la portata del Piave e dei corsi d’acqua superficiali nel territorio di competenza del Consorzio Piave, con i droni è stata effettuata la ripresa dei filoni d’acqua del Piave, mentre l’Arpav ha prelevato campioni per le analisi microbiologiche che saranno effettuate nelle prossime settimane.

Le misurazioni di portata effettuate lunedì 26, ultimo giorno di asciutta generale, sono state confrontate con quelle di 12 giorni prima, antecedenti la sospensione dei prelievi.

I risultati propongono dati chiari sulla relazione tra Piave e fiumi di pianura

Il Sile, a Canizzano, passa da 21 a 18 mc/s, all’uscita da Treviso da 31 a 21,5, a Cendon di Silea da 40.5 a 32. Il Botteniga, all’ingresso in Treviso, passa da 9,9 a 3 mc/s.

Si è registrata una riduzione del 25% sul Sile e del 70% sul Botteniga.

Le portate misurate sui fiumi di sola risorgiva come il Limbraga, lo Storga, il Melma, il Nerbon, si sono ridotte di circa il 5-10 % rispetto ad appena prima delle asciutte.

Diversi fiumi di pianura vengono alimentati dalle derivazioni provenienti dal Piave e sono parte di un sistema idraulico complesso su cui, con l’introduzione del Deflusso Ecologico, che propone il mantenimento della portata nel Piave di 2/3 volte rispetto all’attuale DMV, è necessario ricercare un nuovo equilibrio.