PIANO DELL’ATTIVITA’ 2021

Il Piano dell’Attività 2021(scaricabile nel contenitore MATERIALE PER ASSEMBLEA) è lo strumento di programmazione fondamentale che il Consiglio di Amministrazione adotta e nel corso della seduta di novembre sottopone all’approvazione dell’Assemblea Consorziale insieme al Bilancio di previsione per l’anno successivo.

Il Piano dell’attività ha una struttura dei contenuti prevista da linee guida regionali. Nella prima parte (cap. 1) descrive il Consorzio, la sua attività istituzionale e la consistenza delle opere, delle risorse e dei mezzi disponibili.

Nel Cap. 2 vengono in sintesi descritte le strategie adottate dall’Amministrazione per raggiungere gli obiettivi istituzionali. A seguire, per ogni Settore della struttura consorziale, si indentificano le attività previste per il 2021, riportando in particolare per i settori che si occupano di gestione e manutenzione, gli importi previsti in bilancio per le specifiche attività indicate.

Il Cap. 3 ha solo una tabella, riassuntiva, contenente le risorse finanziarie che il bilancio 2021 metterà a disposizione una volta approvato.

Va sottolineato in particolare che per il 2021 il Piano dell’attività prevede, oltre alle spese per l’esercizio delle reti ed alle consuete attività di manutenzione ordinaria, come il taglio erbe spondali o acquatiche e gli espurghi programmati, alcune modeste somme per l’attività straordinaria. La disponibilità di risorse in bilancio da dedicare alla manutenzione straordinaria è notoriamente nettamente inferiore alle necessità.

Sulle reti affidate dalla Regione in delegazione amministrativa infatti, ovvero le reti demaniali minori non arginate, la manutenzione straordinaria esula dai nostri compiti risultando escluse dall’affidamento.

Nelle reti esclusivamente di bonifica o esclusivamente irrigue, originariamente in capo ai consorzi, gli oneri di manutenzione straordinaria sono oggettivamente imponenti e non possono essere interamente messi a carico dei contribuenti. E’ costante obiettivo del Consorzio farsi carico di tali interventi nei limiti delle risorse disponibili ed in base alle priorità che vengono definite attraverso griglie di valutazione uniformi.

D’altra parte, per norma non possono essere posti a carico dei consorziati importi per la costruzione di nuove opere, come casse d’espansione o idrovore o nuove inalveazioni. Le somme eventualmente a ciò necessarie devono obbligatoriamente trovare finanziamento pubblico (regione, stato).

Si richiama l’attenzione in particolare a quanto previsto con riferimento alla tematica dell’irrigazione (pag. 44).

Il tema dell’entrata in vigore del deflusso ecologico è ben noto ed assai preoccupante dati gli impatti prevedibili e l’ormai imminenza dell’entrata in vigore: 1 gennaio 2022. A partire da tale data la riduzione imposta alla portata effettivamente derivabile causati dal rispetto delle nuove norme sul deflusso ecologico, rende molto probabile l’impossibilità a soddisfare il reale fabbisogno irriguo delle colture su circa 52.000 ha oggi serviti dalle derivazioni irrigue dal fiume Piave.

I particolari della tematica possono essere approfonditi nel documento delle osservazioni presentate nel mese di settembre all’Autorità di Distretto delle Alpi Orientali (scaricabili nel contenitore MATERIALE PER ASSEMBLEA) .

La soluzione del problema passa certamente attraverso la trasformazione irrigua da scorrimento a pressione di tutte le aree che ancora soddisfano i fabbisogni irrigui con l’antico metodo. Ma questo richiede finanziamenti importanti, dell’ordine di 250 milioni di euro.

Sul fronte della ricerca dei finanziamenti per la trasformazione irrigua, stante la tempistica di entrata in vigore del Deflusso Ecologico e la constatazione che i progetti già esecutivi e cantierabili hanno priorità assoluta in caso di disponibilità finanziaria, il Consorzio ha quest’anno deciso di dare un concreto e significativo impulso alla progettazione della trasformazione irrigua delle aree del territorio ancora servite a scorrimento. Nel Bilancio di Previsione 2021 nuove disponibilità economiche volte a sostenere l’azione di coordinamento della progettazione (150.000 € tra i Servizi di progettazione previsti al cap. 149) verranno assegnate allo scopo di coordinare in modo efficace la progettazione non ancora opportunamente sviluppata. Nello stesso tempo un ulteriore stanziamento (60.000 €) consentirà di approfondire le tematiche relative ai servizi ecosistemici, già introdotte nelle osservazioni consegnate all’Autorità di Distretto Alpi Orientali nel settembre 2020, sopra citate, e indispensabili a dimostrare l’importanza delle derivazioni non solo sotto il punto di vista irriguo ma anche ambientale e paesaggistico.

Le spese in incremento inserite nel Bilancio di previsione, come è noto, si traducono attraverso il Piano di riparto e l’applicazione del Piano di Classifica in carico contributivo, ovvero in aumento dell’importo che viene richiesto al consorziato.

Riguardando tematiche legate al beneficio irriguo, la scelta del Consiglio di Amministrazione è che le modeste somme in aumento previste in bilancio ricadano sui beneficiari del servizio irriguo, ovvero sui 52.000 ha strutturati con opere fisse a favore dei quali sono rivolte le attività collegate con il rinnovo delle grandi derivazioni ed il mantenimento della possibilità di soddisfare i relativi fabbisogni irrigui.

Resta comunque impegno del Consorzio continuare a mettere in atto ogni iniziativa per usare razionalmente l’acqua, di evitare sprechi, motivare i fabbisogni, ammodernare i sistemi irrigui.

Il Piano dell’attività 2021 verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea nel corso della prossima seduta di fine novembre.

Il Consorzio Piave: area attività di bonifica e area attività difesa idraulica

Il Consorzio Piave: area attività di bonifica e area attività difesa idraulica

Il Consorzio Piave: impianti irrigui strutturati esistenti