La condotta “Quartier del Piave”, realizzata nel 1972, inizia in corrispondenza del bacino di carico della centrale idroelettrica “Pederobba” sul canale Brentella e, attraversando il fiume Piave dalla sponda destra a quella sinistra, permette l’approvvigionamento idrico per l’agricoltura della zona denominata “Quartier del Piave” nei Comuni di Valdobbiadene, Vidor, Moriago della Battaglia, Farra di Soligo, Sernaglia della Battaglia e Pieve di Soligo. Con il passare degli anni le piene del fiume Piave hanno trasportato a valle molto materiale abbassando la quota di fondo dello stesso di circa 2,70 m, per cui allo stato attuale la parte superiore della condotta risultava evidentemente scoperta.

Lo stato di conservazione dell’opera e la sua stabilità erano quindi precari ed era chiaro per il Consorzio che durante una qualsiasi piena del fiume Piave la condotta, fortemente sollecitata dall’enorme portata del fiume e dai materiali lapidei (tra cui anche massi di notevoli dimensioni), avrebbe impattato sulla condotta stessa. Era necessario un immediato intervento di riempimento e consolidamento con massi in roccia di grande pezzatura, al fine di evitare un possibile collasso delle fondazioni a seguito di sifonamento o ulteriore erosione durante le prossime piene del Piave.

Pertanto, si è provveduto a lavori di “somma urgenza”, di seguito descritti.

La manutenzione straordinaria della traversa sifone “Castelletto- Nervesa”

La traversa sifone “Castelletto-Nervesa” si estende da una vasca di derivazione di competenza dell’ENEL posta in sinistra idraulica del fiume Piave fino al manufatto di presa e ha una lunghezza di circa 350 m.

Il manufatto che ha la duplice funzione sia di deviare l’acqua del Piave verso il manufatto di presa, sia di convogliare l’acqua del canale “Castelletto-Nervesa” tramite una condotta forzata con diametro di 3,50 m.

La traversa è rivestita esternamente con blocchi di porfido sagomati che, con il tempo, in molti punti si sono staccati dalla struttura portante sottostante a causa del notevole flusso d’acqua che gravita sopra la traversa.

I blocchi di porfido che si sono staccati vanno opportunamente sostituiti con blocchi di analoga fattura al fine di non deturpare il pregevole aspetto esteriore del manufatto, previa un’adeguata pulizia di tutta la superficie della traversa sifone; il perdurare di tale situazione innesca fenomeni di erosione anche della struttura portante sottostante piuttosto pericolosi.

Gli interventi da eseguire, con estrema urgenza, sono così sintetizzabili:

  • messa in asciutta dell’area di intervento tramite realizzazione di ture provvisorie o opportune manovre alle opere di presa che permettano di tenere il livello del bacino di monte più basso rispetto alla sommità della traversa;
  • pulizia del fondo tramite idropulitrice e verifica delle parti danneggiate e dei danni;
  • ricostituzione della platea di fondo in c.a. con l’utilizzo di cemento ad alta resistenza e rapido indurimento;

ricollocazione e fissaggio dei nuovi blocchi di porfido lavorati e sagomati in analogia a quelli esistenti e adatti ad essere inseriti nei cavi formatisi a seguito dell’asportazione e dell’abrasione di quelli originari; il fissaggio dovrà essere eseguito con malte basaltiche e l’ancoraggio dei blocchi alla platea di fondo dovrà essere fatto con opportuni ferri d’armo.