I tecnici del Consorzio Piave già dal giovedì hanno iniziato a monitorare costantemente, ora per ora, la situazione dei corsi d’acqua del comprensorio e uomini e mezzi sono ancora in azione su tutto il territorio per intervenire tempestivamente dove si creano emergenze.

Sabato 5 dicembre sin dalle prime ore della mattina, il fiume Piave era in aumento, si sono stimati 500 mc/s alla sezione di Nervesa. Nella notte sono stati aperti gli sbarramenti di Fener e Nervesa, per consentire il transito delle portate di piena. Le derivazioni da Fener e da Nervesa sono state ridotte al minimo tecnico e tutti gli impianti idroelettrici sono stati fermati.

Le precipitazioni durante la notte si sono attestate sui 30-35 mm. Più limitati gli apporti in pianura, circa 40 mm in totale dall’inizio dell’evento.

Il Torrente Avenale a Castelfranco era in aumento ma ancora sotto al livello di guardia, le casse d’espansione ancora tutte vuote.

Il fiume Monticano a Oderzo ha raggiunto il metro sopra la magra e sono state chiuse le chiaviche del centro. I livelli in lenta crescita non hanno destato particolare preoccupazione.

Anche il fiume Livenza in crescita il 5 dicembre ma ancora a livelli contenuti. A Motta di Livenza sono state chiuse le porte vinciane e le paratoie a San Giovanni e attivate le pompe sommerse dell’impianto nuovo.

Anche nella pedemontana della sinistra Piave le precipitazioni sono rimaste contenute (cumulata 26 mm dalle 0.00 a Tarzo e 13 mm a Conegliano, che si sommano ai 20-30 mm misurati fino alle 24 di ieri). Le previsioni prevedevano precipitazioni di intensità in aumento, tutto il personale in reperibilità h24 ha proseguito nella sua costante attività di monitoraggio e manovre.

Domenica 6 dicembre, alle ore 10, la situazione era questa:

Area irrigua

– Scarse precipitazioni nella notte, 20-30 mm, circa la metà di quelle previste da ieri sera ad oggi
– Nessuna criticità segnalata, torrente Avenale entro i livelli di guardia
– Fiume Piave a Nervesa circa 1500 mc/s, stabile
– Il livello del Piave a Fener sembra calare, forse è appena transitato il colmo di piena.

Area bonifica

– Fiume Monticano: una seconda piena è in corso ma è già in calo a Fontanelle. Tutti gli impianti idrovori in funzione, non si segnalano criticità

– Fiume Livenza: sempre in lento aumento, anche perché il suo bacino è decisamente montano. Livelli alti ma ancora non sopra le soglie critiche

– Fiume Piave: a Zenson stanotte sono state chiuse le chiaviche ed accesa l’idrovora omonima. Lo stesso anche lato Ponte di Piave.

La golena si è allagata, il livello del Piave era a 7 m circa, il massimo va sui 10-11. L’ultima volta in cui si è verificata una situazione del genere, anche se molto più acuta, è stata ad ottobre 2018;

– In pedemontana sinistra Piave c’è stata una tracimazione del Meschio in centro a Cordignano. Il fiume Meschio è di competenza del Genio Civile.

L’evento è stato causato da un’intensità di pioggia localizzata di circa 40 mm in due ore, tra l’una e le tre di notte.

Il Consorzio ha in uso uno scolmatore di piena che scarica dal Meschio dentro a Cava Merotto. Lo scolmatore era stato aperto il pomeriggio del 5 dicembre ed ha funzionato tutta la notte, ma, ovviamente, insufficiente.

Nel dettaglio, i bacini:

Bacino Avenale – Castelfranco

Si sono registrati tre picchi di piena all’ingresso dell’Avenale in Castelfranco tutti sotto al livello di guardia. (vedi foto). Tutte le casse d’espansione disponibili nel bacino (Riese, Poggiana, Castello di Godego Asolo e Caerano) non sono state interessate dalle piene e sono ancora vuote.

Bacino Monticano

Anche in questo bacino si sono verificate tre picchi di piena successivi a distanza di poche ore. L’ultimo colmo di piena è transitato per Oderzo alle 22 della scorsa notte ed ora il livello è in calo. (vedi foto). Tutte le chiaviche sono chiuse (ricordiamo che il Consorzio non è competente sul fiume Monticano ma si occupa della chiusura ed apertura di tutte le paratoie poste agli sbocchi dei canali affluenti al Monticano nel tratto arginato (da Vazzola a Motta di Livenza). Con la chiusura delle chiaviche sono stati attivati tutti gli impianti idrovori che tengono all’asciutto paesi, città e campagne circostanti (Oderzo stessa, Motta di Livenza).

Va segnalato l’evento verificatosi nella notte tra sabato e domenica nel fiume Meschio (anche questo fiume è in gestione al Genio Civile Regionale) a Cordignano: un apporto breve ed intenso nel suo bacino (la val Lapisina e Vittorio Veneto) misurato in circa 40 mm in poco più di un’ora ha generato un’intensa onda di piena. Il livello nel Meschio è infatti salito di 3 metri in un’ora a Cordignano, tra le 3 e le 4 della notte.

Tra Colle Umberto e Cordignano esiste un manufatto che toglie una piccola portata dal Meschio e la scarica nell’attigua Cava Merotto (in gestione al Consorzio). Lo scarico era aperto fin dal pomeriggio di sabato 5, ma non ha potuto influire con 2-3 mc/s scolmati sull’entità di un’onda così breve ed intensa.

Il fiume Livenza è ancora a livelli sostenuti, essendo il suo bacino è montano e dal comportamento idrologico modificato dalla gestione dei bacini di invaso montano.

Per quanto riguarda il fiume Piave nella serata di del 6 dicembre si è raggiunto il colmo di piena a Ponte di Piave con quota 8.56 ed il conseguente allagamento della golena. Sono state chiuse le chiaviche in desta ed in sinistra ed accese le idrovore Cre 1 e Zenson. Si tenga conto che il massimo del fiume Piave in questa sezione è di 11 m. L’ultima volta di una situazione del genere, anche se molto più acuta, è stato ottobre 2018.

Bacini Vallio-Meolo e bonifica  Portesine

Precipitazioni modeste non hanno sollecitato particolarmente l’area. Tuttavia, l’idrovora di Portesine è sempre stata regolarmente in funzione ed i fiumi Vallio e Meolo hanno evidenziato, soprattutto ieri sera, livelli sostenuti, comunque entro i limiti di guardia. Non si segnalano nel resto del comprensorio consorziale altre particolari criticità. Le previsioni danno ancora pioggia sul comprensorio domani, per circa 50-60 mm. (vedi foto registrazione precipitazioni nostre centraline)